MAKE ME GLITCH 58′
Al porno patinato e perfettino preferiamo il fallimento queer dell’errore digitale, dello xenocorpo in continua distruzione ed espansione, della distorsione autogenerata, dell’orgasmo glitchato e dell’orizzonte infinito di possibilità che prospetta. L’unico binarismo che ci piace è quello digitale.
AMAD di Johanna Invrea (Italia, 2017, 1’)
DICKHOLE di Nathan Hill (Stati Uniti, 2018, 6’)
THE DREAM OF THE GIRL DIVER di Samuel Bester (Francia, 2018, 13’)
I FALL IN LOVE WITH EVERYONE di Nora Smith (Svizzera, 2018, 9’)
WE STAY di Raphael Duracell (Francia, 2018, 12)
SOMA: DIGITAL HUMANS di João Pedro Fonseca (Portogallo, 2018, 6’)
THIS SEASON IS THE LOVE YOU KNOW di TE-R (Louise Linsenbolz + Thomas Wagensomerer) (Austria, 2019, 9’)
GLUE BABBLIN di Johanna Invrea (Italia, 2017, 2’)
SCREENINGS
Venerdì 26/04/2019 – 19:00
Domenica 28/04/2019 – 17:00 – replica
ANTEPRIMA
AMAD di Johanna Invrea (Italia, 2017, 1’)
DICKHOLE di Nathan Hill (Stati Uniti, 2018, 6’)
Una riflessione sull’estetica del porno gay e dell’esperienza solitaria del consumarlo in casa. Filmato con un tubo da ripresa, video Hi8 e telecamere CCTV e un assortimento di mixer video e processori.
THE DREAM OF THE GIRL DIVER di Samuel Bester (Francia, 2018, 13’)
Ispirato alla stampa erotica di Hokusai che narra della tragica storia dove un re dragone degli abissi viene protetto da due polpi sedotti da una pescatrice. Questo film usa il data moshing per mescolare corpi e textures in un arabesco di suono saturato di colori.
I FALL IN LOVE WITH EVERYONE di Nora Smith (Svizzera, 2018, 9’)
I Fall in Love with Everyone presenta una visione di sessualità esperite come emancipazione dello spazio privato nello spazio pubblico, dove il corpo è fluido e sensibile. Immagini esplicite e irrealistiche si incontrano, usando il contesto pornografico per presentare una diversa espressione del desiderio e dell’auto-oggettificazione
WE STAY di Raphael Duracell (Francia, 2018, 12)
Mille anni dopo la fine del mondo, i ricordi di un’Intelligenza Artificiale galleggiano nello spazio, rievocando una storia d’amore intrapresa con il suo programmatore e una cospirazione anarchica per distruggere gli archivi dell’NSA.
SOMA: DIGITAL HUMANS di João Pedro Fonseca (Portogallo, 2018, 6’)
SOMA: Un mondo dove l’ambiente umano e digitale è creato per attività ricretive. Viviamo gli affetti e le emozioni digitali come fossero reali. Dopotutto, esiste un confine? La semplicità con cui si può cancellare la traccia del digitale è ciò che lo separa dalla realtà del mondo fisico, che coincide con la morte. Questo lavoro comprende diversi frammenti sulla riproduzione di una coscienza virtuale dell’essere umano: dalle realtà alternative sul processo di creazione alla simulazione dei piaceri sessuali. Tutti gli elementi formulano una narrazione che porta chi guarda in un universo senza tempo dove l’identità è perduta in una ricerca disperata di un senso definitivo. In essa troviamo il confronto tra l’umano digitale concepito da codici e simulazioni, portatore di una densità emotiva identica all’umano, con la paura di esistere, di essere reale. L’umano digitale è una mera copia della nostra immagine oppure una ricetta per una reale emozione manipolata?
THIS SEASON IS THE LOVE YOU KNOW di TE-R (Louise Linsenbolz + Thomas Wagensomerer) (Austria, 2019, 9’)
Questa installazione surrealista in tempo reale è composta da 9 umanoidi che formano una scultura virtuale. Ognuno di essi incorpora e ricerca un’espressione caratterizzante nella forma, nella texture, nel suono e nel movimento. In base ai loro movimenti (e a come essi si intersecano), la scultura e il paesaggio sonoro cambiano di continuo. A causa della sua natura generativa, la durata dell’installazione è infinita. Infatti, più a lungo va avanti l’installazione, più lontano gli umanoidi si separano tra di loro, creando così un palco virtuale in continua crescita.
GLUE BABBLIN di Johanna Invrea (Italia, 2017, 2’)